Realizzazioni

Chiesa di San Lorenzo

Restauro Altare Maggiore, presbiterio e coro

L’intervento è stato realizzato dalla Consulta, in cofinanziamento con la Fondazione Compagnia di San Paolo e con la Fondazione CRT.

L’edificio barocco ideato da Guarino Guarini fu realizzato tra il 1668 e il 1680 a seguito di un voto. Nel 1557, il 10 agosto, giorno dedicato a San Lorenzo, l’esercito francese fu sconfitto a San Quintino, nelle Fiandre, dalle truppe del Ducato di Savoia con quelle di Filippo di Spagna.

Sia il Duca Emanuele Filiberto sia il cugino Filippo II promisero, in caso di vittoria, la costruzione di un luogo di culto da consacrare al celebre santo. Filippo realizzò il Monastero di San Lorenzo dell’Escorial, poco lontano da Madrid, dove si ritirò negli ultimi anni di vita. Emanuele Filiberto, già impegnato nella costruzione della Cittadella e nella edificazione dello Stato sabaudo, dedicò a San Lorenzo l’esistente Chiesa di Santa Maria ad praesepae, poi ricostruita grazie al genio di Guarino Guarini che realizza un progetto “per stupire gli intelletti e generare meraviglia e ammirazione”.

La chiesa è uno dei capolavori del Barocco europeo e tra gli edifici più innovativi della capitale sabauda, uno spazio unitario, pensato interamente avvolto dalla luce della Grazia divina.

La straordinaria geometria delle volte della cupola colpisce gli occhi e il cuore, in un movimento ascensionale finalizzato a generare effetti ottici ed emozionali. Al centro di questa grandiosa prospettiva è l’Altare maggiore – finanziato da Madama Reale Maria Giovanna Battista di Nemours – fulcro della complessa macchina scenografica e prospettica progettata da Guarini.

L’intervento di restauro e valorizzazione ha consentito la restituzione estetica del manufatto, riportato ad un corretto ed equilibrato stato conservativo, grazie ad un’attenta pulitura, integrazioni adeguate e rifiniture calibrate, nel profondo rispetto di un patrimonio prezioso.

Per valorizzare al meglio l’intervento, è stata ripensata l’illuminazione degli spazi. Dopo la rimozione dell’impianto esistente, sono stati installati nuovi corpi illuminanti meno impattanti visivamente e molto più efficienti, sia in termini di qualità e controllo della luminosità, sia di drastico risparmio energetico, al fine di creare un effetto luminoso armonico.

colophon

Alta Sorveglianza
Valeria Moratti, Stéphane Garnero, Marco Paolini, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino

Progettazione Direzione Lavori
Salvatore Simonetti e Sofia Castagneri, Simonetti Architettura

Coordinamento sicurezza e Responsabile Lavori
Alberto Comerro

Verifica statica Ciborio
Paolo Napoli

Studio e analisi dei marmi e dei materiali
Maurizio Gomez Serito

Restauro
Carmela Sirello Restauro Archeologico e Conservazione Opere dì’Arte

Progettazione e realizzazione illuminotecnica
Nemo Studio by Ilti Luce

Coordinamento tecnico organizzativo
Angela Griseri, Mario Verdun, Davide Zannotti, Consulta

Ufficio Stampa Consulta
Maria Cristina Lisbona