Restauro
In restauro a Palazzo Reale boiseries settecentesche e arredi di Piffetti
Intervento di manutenzione straordinaria per il Gabinetto del Segreto Maneggio degli Affari di Stato. Da tempo esclusi dal percorso di visita, i tre magnifici ambienti verranno riaperti al pubblico a lavori ultimati.
Situati al primo piano di Palazzo Reale, nell’Appartamento della Regina, i tre ambienti che formano il Gabinetto del Segreto Maneggio degli Affari di Stato rappresentano una sintesi quasi perfetta della più raffinata arte decorativa del primo Settecento piemontese. Gli autori delle sale, realizzate tra il 1731 e il 1740, sono infatti alcuni dei grandi nomi del tempo, tra i più amati dalla corte e qui convocati dal re Carlo Emanuele III: il progetto si deve a Filippo Juvarra, le boiseries e gli arredi lignei sono opera di Pietro Piffetti, la volta è affrescata da Claudio Francesco Beaumont. Queste sale così preziose sono però state escluse, negli ultimi anni, dal percorso di visita: la delicatezza dei rivestimenti parietali in legno (degradati in diversi punti anche se non in modo grave) e i consistenti depositi di polvere, richiedevano un complessivo intervento di riqualificazione e restauro.
Dell’opera si è dunque fatta carico la Consulta di Torino che, dopo aver commissionato un rilievo degli ambienti all’architetto Gianfranco Vinardi, ha affidato il compito al restauratore torinese Gherardo Franchino. Il lavoro dei restauratori è principalmente una manutenzione straordinaria: l’intera superficie di rivestimenti e arredi viene sottoposta a un’accurata pulitura dai depositi di polvere e poi a un trattamento antitarlo. Solo dove necessario queste operazioni vengono integrate da interventi più specifici: trattamenti di fermatura dei distacchi e di ripristino degli incollaggi, integrazioni delle lacune e degli intagli mancanti, ritocchi pittorici per abbassare il tono di difformità troppo vistose. I restauri in corso offriranno inoltre l’occasione per rivedere l’illuminazione degli ambienti: gli impianti verranno posizionati in modo meno invasivo e sarà migliorata la diffusione della luce. Partito in giugno, il piccolo cantiere si concluderà in settembre, e restituirà finalmente al grande pubblico dei Musei Reali un delizioso microcosmo di meraviglie tardo barocche.
Un capitolo a sé meritano infine gli arredi mobili di Pietro Piffetti, capolavori dell’ebanisteria piemontese che popolano le stanze, rendendole assolutamente uniche. I celebri armadi a doppio corpo, il mobile da toeletta, i tavoli a muro e gli sgabelli (tutti, secondo l’inconfondibile stile dell’ebanista di corte, decorati a figure e impreziositi con intarsi di legni pregiati, d’avorio e di madreperla) saranno anch’essi puliti e, nel caso in cui si riscontrassero parti prossime al distacco, consolidati e rinvigoriti nelle finiture.