Restauro
Intervento della Consulta sulla sala che ospita la celebre collezione dell’Accademia Albertina: una nuova illuminazione e tecnologie digitali per valorizzare un tesoro unico al mondo.
È una delle meraviglie sconosciute (o quasi) di Torino: parliamo del grande salone della Pinacoteca dell’Accademia Albertina, dove sono esposti e custoditi i delicati “cartoni gaudenziani”, autentico tesoro dell’istituzione torinese. Si tratta, per la precisione, di 59 grandi cartoni preparatori – e perciò con soggetti disegnati a carboncino, matita, gessetto – che si riferiscono a dipinti realizzati da Gaudenzio Ferrari e dalla sua Scuola nel corso del Cinquecento. L’Accademia li possiede dal 1832, quando li ricevette in dono dal re Carlo Alberto.
“La possiamo definire una collezione straordinaria – dice la Presidente dell’Accademia Albertina Paola Gribaudo – perché in genere i cartoni preparatori venivano distrutti: averli mantenuti rappresenta il loro grande valore intrinseco. Credo inoltre che nessun altro museo possa vantarne così tanti: i 59 cartoni di Gaudenzio Ferrari e della sua Scuola costituiscono un corpus unico al mondo, motivo di orgoglio per la nostra Pinacoteca che li conserva con grande attenzione. Sono opere d’arte straordinarie che ci consentono di entrare nelle botteghe del XVI secolo, scoprendo come avveniva l’educazione artistica nel Rinascimento”.
Oggetto di un primo intervento da parte della Consulta di Torino nel lontano 1996 (nell’ambito di un progetto di riallestimento museale che allora coinvolse l’intera Pinacoteca), questo affascinante spazio è stato da poco interessato da una nuova serie di lavori – che Consulta ha attuato in collaborazione con il Socio Reale Mutua – allo scopo di creare una cornice ancora più suggestiva e attraente per queste opere così speciali. Progettato da Officina delle Idee, il riallestimento si è concentrato su due temi: da una parte l’illuminazione, completamente riformulata grazie alle luci a led; dall’altra la comunicazione interattiva, che attraverso un monitor touch screen, posizionato davanti alle pareti scorrevoli che ospitano la collezione, offre al visitatore un ricco insieme di informazioni multimediali, e dà la possibilità di mettere a confronto il cartone preparatorio e l’opera finita, che può essere in qualsiasi museo del mondo. “Nel progetto di Consulta – puntualizza la Presidente dell’Associazione Adriana Acutis – la tecnologia dona luce per valorizzare i Cartoni, anche cogliendo dimensioni altrimenti nascoste. Si tratta di un dono alla città, frutto della collaborazione tra pubblico e privato”.
Inaugurata ufficialmente il 5 dicembre, la maggiore novità dell’intervento consiste nell’approccio con il visitatore, che viene sollecitato a partecipare attivamente. Come spiegano con chiarezza i progettisti “l’allestimento sfrutta, nel pieno rispetto di rigorosi criteri conservativi, le migliori tecnologie disponibili per offrire non solo un approccio emotivo, consentendo l’immersione nel significato e nella storia delle opere esposte, ma anche tecnico, grazie alla precisa illuminazione e alla possibilità di ingrandire ogni dettaglio nell’alta definizione dello schermo. Uno schermo che diventa lente e microscopio, oltre che strumento per la conoscenza dell’intera vicenda dei Cartoni Gaudenziani”.
“La Sala – conclude la Presidente – è l’autentico scrigno dell’Accademia Albertina e ora con le nuove soluzioni si presenta ai visitatori in modo spettacolare”. Il passaggio successivo sarà realizzare, in collaborazione con un grande editore d’arte, un nuovo volume sulla raccolta dei cartoni: una pubblicazione che permetterà di proporre ai più importanti musei internazionali, da Parigi a New York, di fare degli scambi, attuando una politica di prestiti reciproci. Com’è giusto per un’istituzione come l’Accademia Albertina.