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Didattica, Eventi
15/12/19

Workshop con Güler Ates
per gli studenti dell’Accademia Albertina

Il Progetto Didattico della Consulta ha visto un gruppo di 25 studenti lavorare sul progetto site responsive dell’artista.

Il Progetto Didattico di Consulta è ormai una tradizione, ma non ha una formula fissa: ogni anno, infatti, viene adattato alla situazione più interessante, quella cioè che meglio può fare squadra con altre istituzioni ed essere più utile ai ragazzi che vi partecipano. In questo senso, l’edizione 2019 si è rivelata esemplare per complessità ed efficacia: rivolto a un selezionato gruppo di 25 allievi dell’Accademia Albertina, il Progetto ha coinvolto un’importante artista anglo-turca, la fotografa Güler Ates, docente alla Royal Academy of School di Londra, invitata dalla Fondazione Torino Musei a elaborare un progetto site responsive per il MAO, il Museo di Arte Orientale di Torino, nell’ambito dell’Art Site Fest 2019. 

È nata così la mostra intitolata “Shoreless”, una serie di affascinanti fotografie realizzate da Güler Ates e ambientate negli spazi del Museo torinese: immagini scattate durante i viaggi dell’artista –  molte in India, altre in Europa, Sud America, Medio Oriente – e quelle eseguite in Piemonte nel giugno di quest’anno, nell’evocativa cornice delle residenze reali. Immagini di grande bellezza formale, che riprendono performance tra danza e teatro: protagoniste di ogni inquadratura sono misteriose figure velate, metafisiche presenze che alludono al dialogo tra culture di Oriente e Occidente, tema che è alla base della poetica dell’artista. Grazie al sostegno di Consulta la mostra – che si può visitare fino al 6 gennaio 2020 – è anche documentata da un elegante catalogo, esito finale di una collaborazione trasversale tra didattica, arte, istituzioni.   

Coordinati dalla professoressa Laura Valle, docente di pittura dell’Accademia, e da Maria Cristina Lisbona per Consulta, gli studenti hanno perciò vissuto “un workshop importante in termini artistici e formativi”. Accade raramente di poter condividere il lavoro sul campo con un maestro di fama internazionale; ma quando capita i ragazzi ne escono entusiasti: “Güler – hanno scritto – si è posta al nostro livello. Non ci ha considerato allievi, ma artisti suoi pari, condividendo con noi i segreti del mestiere nel campo dell’arte con umiltà e franchezza”. L’insegnamento più alto, quello che non dimenticheranno mai.